ORSA Spring

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L´idea di costruire una automobile nacque negli anni 70, quando si parlava del grande sviluppo industriale che avrebbe avuto la Sardegna, dove esercitavamo gran parte della nostra attività di costruttori, a causa delle leggi per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle leggi speciali della regione. Allora stavo studiando la possibilità di costruire automezzi a quattro ruote motrici partendo da autotelai che le forze armate USA svendevano.


L´incontro casuale con i nostri futuri soci Geminiani ed Ansaldi, impegnati nel settore automobilistico, diede origine al progetto della costruzione di una automobile sportiva e di basso costo, idea non tanto peregrina dato che era supportata da ricerca di mercato che aveva evidenziato come questo settore specializzato avrebbe avuto buon esito.


Fu così che si formò la società ORSA Officine Realizzazioni Sarde Automobili di cui con i miei fratelli detenevo prima il 50 per cento, mentre i nostri soci Geminiani, che mi vendette quasi subito il suo 25 per cento, ed Ansaldi, possedevano il resto.

Breve storia della ORSA da una chiacchierata con Massimo Focanti

Dopo aver comprato il progetto dell´auto ad Ambrosini, costruimmo un modernissimo capannone nella allora appena nata zona industriale di Cagliari dove avevamo comprato 30.000 mq. di terreno ben urbanizzato ad un prezzo ragionevole. Questo, oltre alle agevolazioni promesse dalla Cassa per il Mezzogiorno e la Regione Sarda fu la leva che ci spinse a scegliere la Sardegna come base logistica e produttiva per la ORSA


In tutto ció inizia la Orsa con un progetto industriale serissimo con l´obiettivo di prendersi una interessante nicchia di mercato. Ambrosini, che era proprietario della Siata, era fallito per motivi di donne e bella vita,  ma sulle Spring c’era un buon margine. Ansaldi conosceva Ambrosini e sapeva che l’affare era buono, e mi propose di rilevarlo insieme.

Allora definimmo il progetto, stendemmo  industriale alla Cassa di Mezzogiorno e Regione Sardegna, che approvarono finanziamenti per il 70% dell´investimento iniziale a tasso agevolato. 

Il piano industriale lo doveva fare Ansaldi, di Torino, un signore coi capelli bianchi alto grosso serio che faceva la sua bella figure, Noi provvedemmo alla costruzione del capannone, le linee di montaggio le comprammo da Ambrosini, insieme agli stampi, al progetto della linea di montaggio, ad uno stock di pezzi giá stampati. Gemignani che aveva una grande concessionaria a Montecarlo, e quindi conosceva bene le concessionarie si occupò delle vendite, oltre che di reperire parti reperí i macchinari. 

Qualcosa fu cambiato per comoditá, l´autotelaio era Seat anziché fiat, che era per una macchina a scocca portante, quindi bisognava rinforzare il telaio con una x, il motore era un 903 anziché 850, era diverso anche il cruscotto e montavamo diversi volanti. 

La ORSA in tutto avrà prodotto qualche centinaio di auto, che vendette principalmente all´estero: 60 furono spedite in Arabia Saudita (a seguito della crisi non furono pagate, ci fu una causa internazionale e furono recuperate), 8 andarono in Venezuela. 

Gemignani vendette un certo numero di macchine, però dopo la crisi del petrolio le concessionarie resero le macchine e non pagarono In Italia si vendettero bene all´inizio, poi nello stesso anno ci fu la crisi, quindi dovemmo ridurre la produzione fino ad interromperla del tutto, Astaldi uscì  dal capitale sociale ed entrò Rivolta, conosciuto al mare o in barca, che si occupava di auto aveva la Iso Marlboro, comprò il 75 % della orsa e la inglobò nella ISO, la produzione era ridotta, e lui riprese la produzione ma non le vendite, al ché rivendette le sue quote e ne uscí. 

La fine del sogno fu segnata dalla crisi petrolifera, venne eletto Gianluigi Focanti come amministratore,  chiudemmo la produzione della Spring, riducemmo drasticamente il personale (rimasero 30 operai dei 100 - 150 iniziali) convertimmo la produzione ad automezzi antincendio che la Regione ci acquistava in forza di una legge che obbligava le regioni a dare priorità alle industrie locali. in questo modo la ORSA si stabilizzò e fu acquistata da Baribbi, che mantenne la produzione di mezzi antincendio per molti anni in seguito.
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